"La cucina è di per sè scienza. Sta al cuoco farla divenire arte"

26 febbraio 2017

Frittelle di Carnevale con mele e uvetta



Tra mille ricette della tradizione, io faccio queste. Buonissime!!!!!






Procedimento:

Mettere a bagno su grappa o limoncello 150 gr di uvetta sultanina e mettere da parte.
In una pentola mettere 600 gr di acqua con 140 gr di burro e due pizzichi di sale, portare a bollore.
Appena bolle, togliere dal fuoco, aggiungere 500 gr di farina OO, mescolare bene e rimettere sul fuoco per almeno 3 minuti, fino a quando la farina comincia a staccarsi dalle pareti. Spegnere e far raffreddare un pò.
Aggiugere una alla volta 10 uova intere, poi aggiungere 120 gr di zucchero semolato e la buccia grattugiata di due arance bio. Poi aggiungere 2 mele a pezzetti piccolissimi ed una bustina di lievito per dolci. Amalgamare l'uvetta scolata.
Far riposare per 15 minuti.




Scaldare olio di arachide fino a 170 ° e friggere le frittelle versandole con due cucchiai o con il dosagelato.


Girarle durante la cottura e cuocere fino a quando diventano dorate da tutti i lati, ma soprattutto fino a quando "scoppiano" da sole liberando l'aria interna.



Scolarle su carta assorbente e spargere con zucchero a velo o passarle sullo zucchero semolato.

8 febbraio 2017

Radicchio di Treviso gratinato




Vi propongo uno dei mille modi per preparare il Radicchio di Treviso, questa meraviglia della natura e dell'uomo che nelle zone del Sile vicino Treviso da decenni ha letteralmente inventato questa prelibatezza partendo da una semplice Cicoria sbiancandola nelle acque del Sile e con un immenso lavoro arrivare sino al cuore!!







Preparazione:
partendo da un cespo di radicchio lavato, togliere la radice alla base e nella base stessa incidere in quattro o sei spicchi. Aprire ora la radice con le mani, ricavando quindi  quattro o sei spicchi.
Avvolgere sulla parte bianca di ogni spicchio una fetta di guanciale di Sauris. Disporre tutti gli spicchi su una pirofila, salare leggermente, disporre sopra le foglioline rosse un piccolissimo cubetto di burro e spargere il tutto con del buon formaggio grana grattugiato. Aggiungere un filo di olio ed infornare  a 180 ° per circa 15 minuto.
Servire caldissimo.


Il Musetto "petaisso"!!!



...Tipico secondo piatto veneto di pieno inverno.
Naturalmente parliamo del cotechino, chiamato Musetto nel basso Veneto perchè tra la carne dell'insaccato c'è anche il "muso" appunto del maiale.
Si dice che il musetto sia buono quando è "PETAISSO" cioè "peta" cioè è appiccicoso!!


...e di solito è appiccicoso quando è "di casa" non prodotto a livello industriale.
Noi da sempre possiamo "godere" di cotechini macellati dal nostro papà Angelo che seleziona personalmente le carni di maiali allevati come un tempo, non con i micidiali mangimi composti non si sa bene da cosa!!
L'ho preparato accompagnato da piselli al burro, patate arroste e ciuffi di Radicchio di Treviso gratinato.
I contorni che però meglio si accompagnano a questo tipo di carne sono il purè, la verdura cotta e la salsa al cren!! 



Io lo preparo così:
metto a bollire in una capiente pentola abbondante acqua, sopra metto una griglietta per la cottura a vapore e ci appoggio il cotechino. Se non si dispone di una pentola con griglia lo si può immergere normalmente dentro l'acqua, la cottura a vapore favorisce la fuoriuscita della parte grassa che non resta a contatto con la carne, ma si cuoce perfettamente anche in acqua.
Lo copro con una campana e lo faccio cuocere per almeno tre ore e mezzo/quattro. Se è immerso in acqua ridurre il tempo di un'ora.
Dopo la prima mezzora apro la campana e lo buco con uno stecchino in più punti per favorire la fuoriuscita del grasso e non far scoppiare la pelle, se il cotechino è immerso in acqua, lo buco comunque con una forchetta senza tirarlo fuori, per gli stessi motivi.
Dopo aver fatto questa operazione non aprire più fino al termine della cottura.
Trascorso il tempo, aprire la campana e partendo da un angolino tagliare la pelle, che una volta incisa in un posto dovrebbe togliersi facilmente tirandola. Toglierla subito quando il cotechino è bollente altrimenti non si toglie più... Tagliare a fette e consumare caldissimo accompagnato da contorni tipici ed un bicchiere di  un buon Raboso Piave!!