"La cucina è di per sè scienza. Sta al cuoco farla divenire arte"

6 gennaio 2017

La Pinza veneta di Paola e Graziella


Ecco la versione di famiglia della Pinza veneta che si preparava un tempo, spesso ancor'oggi, per la ricorrenza dell'Epifania. Un dolce della tradizione contadina veneta e friulana.
In particolare si preparava per la sera del 5 gennaio quando si bruciava la "VECIA" posta sopra un Falò chiamato appunto "Pan e Vin" o "Casera".
Nei giorni precedenti  nei campi vicini alle case si costruiva la "Casera", un cumulo o  catasta di legna, sterpaglie secche e paglia, che poi  veniva accesa la sera del 5 gennaio all'imbrunire di fronte alla famiglia, ai vicini di casa e agli amici.
In cima si posizionava e si bruciava un fantoccio dalle sembianze femminili. Un modo con cui simbolicamente venivano bruciate le cose brutte dell'anno vecchio e si interpretavano nella direzione delle faville i buoni o meno buoni auspici per l'anno nuovo.



E tutti a gridare: "...el pan e vin.......a vecia su pa' l camin......!"

Nel frattempo era consuetudine consumare insieme la Pinza che ogni famiglia preparava secondo la propria ricetta con quello che c'era in casa, il tutto accompagnato da un bicchiere di Vin Brulè o di vino rosso.
Esiste la pinza fatta con il pane vecchio, quella con le mele, quella con la polenta, ecc.
Questa è la versione della famiglia Florean sapientemente preparata per molti anni da Paola e Graziella.



Procedimento:

Preparare un lievitino in una ciotola con 60 gr di lievito di birra, circa 150 ml  latte tiepido,  3 cucchiai di farina O ed 1 cucchiaio raso di zucchero semolato. Far lievitare per circa mezz’ora coperto.
In una “cagliera” di rame (paiolo), o in una pentola dal fondo spesso, versare 1/2 litro di latte intero e quando è caldo aggiungere 2 cucchiai colmi di strutto, 15 gr. di semi di finocchio, 2 pizzicotti di sale grosso e 160 gr di zucchero semolato. Mescolare ed aggiungere circa 215 gr di farina di mais (gialla o bianca ma non fioretto). Cuocere la polenta per circa 20/25 minuti, se serve, aggiungere del latte, deve risultare una polenta soda come quella che si taglia con lo spago. Far raffreddare.
Stendere la polentina sul piano da lavoro, allargare al centro e mettere 600 gr di uvetta grossa e piccola mista, 500 gr di fichi secchi spezzettati e senza picciolo, 300 gr di noci sgusciate e poco spezzettate, il succo e la buccia di 2 arance bio ed un bicchierino di grappa bianca. A piacere si possono aggiungere anche pinoli e nocciole spezzettate. Intorno mettere circa 400 gr di  farina OO, non esagerare…..Al centro mettere anche il lievitino. Ora usare le mani per amalgamare tutto con energia.



Amalgamare la farina intorno aiutandosi con circa 300 ml  di latte a temperatura ambiente. Non aggiungere troppa farina.
Dare la forma e mettere nella placca, formare dei tagli in superficie con un coltello ben affilato.



Far lievitare per almeno 2 ore nel forno spento e con la luce accesa.
Accendere il forno a 200°, porvi sul fondo un pentolino di acqua per umidificare durante la cottura.  Cuocere la pinza per 20 minuti, poi abbassare a 160°, coprire con stagnola  e continuare a cuocere ancora per circa 1 ora e 10 minuti. FARE PROVA STECCHINO!!


Un evviva alla Befanaaaaa!!!!




1 commento:

  1. Gnamgnam e sì dev'essere proprio buona. Grazie cugina ,bellissima eredità. 😘😘😘

    RispondiElimina